Mi chiamo Anna Adami e sono nata nel 1995 a Verona. Vivo a Milano e frequento il terzo anno all’Accademia di belle Arti di Brera, dove sono iscritta al corso di Grafica. Il mio linguaggio artistico è ancora, ma penso che sarà sempre, in fase sperimentale; le tecniche e i materiali che ho preferito finora sono state i tratto pen e i pennarelli pantone, l’inchiostro e la candeggina su cartoncini di piccolo formato. Attraverso i miei lavori indago la vita che mi si presenta davanti nella sua più piccole forme: la muffa, la ruggine, gli starti della pelle, il sangue, le piante… tutte queste manifestazioni sono alla base del mondo e spesso le diamo per scontate, nella loro perfezione mi invitano a fuggire dal luogo in cui mi trovo per entrarci dentro rimpicciolita.
Il mio corpo è una macchina composta da tante piccole macchine. Fa fatica perchè molti componenti di questo sistema sono danneggiati e funzionano male.
Una particella minuscola si stacca da un contesto in cui sa di essere al sicuro, sa cosa lascia, ma non a cosa va incontro .
Fanno parte della serie “fino ad esaurimento corpo”. Dalla forma delle ferite sul mio corpo creo minimondi, minuscole realtà a se stanti che rinascono dalla morte da me causata e ritornano ad un equilibrio in cui non sono mai esistita.
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