Susi Mauri è nata nel 1987 a Lecco. Vive e lavora a Torino. Grafica di professione, si forma presso la NABA di Milano e lavora per alcuni anni in città. Il suo primo vero interesse è la natura che dall’autunno del 2014 è protagonista del progetto Clorofilliche. In questo progetto Susi si pone a metà strada tra un botanico e un artista. Per l’occhio del botanico l’approccio alla natura è scientifico, preciso e minuzioso, mentre per l’artista invece è un approccio alla meraviglia, al colore e alla composizione estetica. Botanico e artista nelle Clorofilliche vogliono dare alla natura una nuova chiave di lettura che parte dalla realtà scientifica verso l’immaginario. Con questa ricerca artistica Susi Mauri ha partecipato nel 2015 e nel 2016 all’evento Arteinvilla (Villa Sormani, Mariano Comense) alla mostra collettiva dieciXquindici presso il Teatro San Teodoro (Cantù – dicembre 2015). La sua prima personale si è svolta nel marzo del 2016 presso il Teatro San Teodoro di Cantù. Le Clorofilliche sono state presenti anche al CDAY Green presso la Villa Tittoni (Desio – aprile 2016) e all’evento Think Green esponendo all’interno del Rossini Art Site (Briosco – luglio 2016). Nel tempo libero Susi scorrazza per i boschi munita di sacchettini e scatoline per raccogliere materiali freschi e nuovi da inserire nelle sue opere.
Un girotondo di fiori, aghi, bacche… fa da recinto per altri elementi naturali recuperati in parchi e boschi. La natura si mostra in una condizione di ordine e compostezza per poter apprezzare anche la forma e il colore di un pezzo di corteccia raccolto da terra che altrimenti passerebbe inosservato sotto i nostri piedi..
Ogni elemento raccolto è materiale interessante per una Clorofillica, basta sapere osservare con attenzione. Una foglia secca, una bacca pestata, un baccello aperto: è l’unicum che la natura esprime in un difetto.
La varietà di colori e forme della natura, isolata e ordinata può essere apprezzata in un modo nuovo: un colorato pattern in una combinazione di possibilità infinite.
Questo progetto indaga e registra gli stadi involutivi di alcune foglie da quando lasciano l’albero fino al loro deperimento. Le foglie si accartocciano e sbiadiscono mutando nel colore e nell’aspetto. (Per questo progetto è stato realizzato anche un video.Il ritmo è scandito dal ticchettio di un orologio e il sottofondo dei suoni del bosco ricrea l’ambientazione naturale da cui le stesse sono state prelevate, i parchi cittadini di Torino.) Contatti.
silviasusimauri[AT]gmail.com